La torre di Giuliano, uno dei simboli distintivi del paese, si erge imponente sul centro storico, dominando l'intera vallata dal passo della Palombara all'Amaseno (fiume). Con i suoi circa trenta metri di altezza, è l'edificio più alto di Giuliano. Questo maestoso edificio era in passato il mastio della rocca dei Colonna, ed è probabile che sia stato costruito intorno al XV secolo per volere della stessa famiglia che ha detenuto il feudo di Giuliano per circa quattro secoli.
La rocca, oltre al mastio, comprendeva un muro di cinta con quattro torri cilindriche alte circa undici metri, all'angolo del recinto. All'interno della rocca, si trovava un pozzo, che purtroppo è scomparso nel corso del tempo, e presumibilmente degli spazi abitabili. Nonostante non fosse una rocca particolarmente grande, aveva una posizione strategica e un'impressionante presenza fisica.
Nel 1766, quando si decise di demolire l'antica chiesa di Santa Maria Maggiore per costruirne una nuova dalle fondamenta, la famiglia Colonna cedette la rocca ormai in rovina alla comunità locale, che ne fece uso per i lavori previsti. Le due torri sul lato opposto della chiesa furono invece demolite nel 1822 da Francesco Felici, che le acquistò per espandere la propria abitazione. Oggi, dell'antica rocca, rimane solo il mastio, il muro di cinta che si affaccia su piazza Santa Maria Maggiore e una parte della torre cilindrica del lato sud, visibile dalla stessa piazza. Le fondamenta di quest'ultima sono state riportate alla luce nella chiesa di Santa Maria Maggiore, vicino alla porta sinistra d'ingresso.
Nella torre sono collocate quattro campane, di cui il campanone è la principale ed è suonato a mano solo nelle grandi festività. Ha un peso di otto quintali e un battaglio di 22 chili. Fu rifusa nel 1930, su iniziativa dell'Arciprete Sperduti e dell'associazione locale dei Mutilati ed Invalidi di Guerra, a causa di danni subiti. Sulla parete rivolta verso piazza Santa Maria Maggiore è stato montato un orologio funzionante fin dal XVIII secolo, originariamente azionato da un meccanismo a pendolo. Nel corso dei secoli, l'orologio è stato oggetto di varie riparazioni e cambiamenti di meccanismo, fino a essere sostituito con quello attuale alimentato ad energia elettrica.