Descrizione
Il piatto tipico di Giuliano di Roma che non ha eguali in tutta la Ciociaria e forse anche nel resto d’Italia è senz’altro un primo: “I MACCARUNI CUGLI FERI”
La caratteristica di questa pasta è che, dopo aver fatto l'impasto con acqua e farina, si utilizza un "ferro" per darle la forma di uno spaghetto bucato. Da qui il nome di "maccaruni cugli feri".
Nasce come piatto molto povero, tipico della tradizione contadina locale ed assume man mano i connotati di un ricco primo piatto tanto da diventare il piatto della domenica, o il primo da servire nelle occasioni speciali.
La base del prodotto resta tutt'ora molto semplice, si tratta di un impasto di acqua e farina, farina ricavata dal grano macinato nei molini a pietra, ora, purtroppo, non più attivi.
La particolarità consiste nel ricavare da tale impasto una sorta di "bucatino" utilizzando pezzettini di impasto e lavorandoli, facendoli arrotolare, intorno ad un ferro, quegli stessi ferri che si usano per fare la calza, da qui il loro nome: "Maccaruni cugli feri". L'abilità consiste nello sfilare il ferro senza rovinare il "bucatino", procedura che, in dialetto, assume proprio il nome di "sfilatura" e data la difficoltà, il prodotto finale non viene quantificato in peso ma in numero. E' uso comune, quindi, l'espressione delle massaie del posto: "So sfilato 500 maccaruni cugli feri".
Dopo questa prima fase, la pasta prodotta viene lasciata riposare per almeno un giorno in un luogo asciutto e spolverata con un misto di farina bianca e gialla, onde accelerarne il processo di asciugatura e semi irrigidimento.
La cottura, in molta acqua bollente, è inferiore a dieci minuti ed il condimento tipico è un ragù a base di carne di capra che viene preparato a cottura molto lenta per una intera mattinata; il piatto è pronto dopo un'abbondante spolverata di formaggio caprino della nostra zona.
La variante al ragù di carne è un sugo molto leggero a base di pomodori e funghi galletti, "calutegli" nel dialetto locale e, proprio questo, potrebbe essere il piatto originario, visto che non sempre ci si poteva permettere il ragù di carne.
La locale Pro – Loco organizza nel mese di Agosto, precisamente il mercoledì antecedente l’ultima domenica, una sagra che riscuote notevole successo.
Altri piatti tipici della cucina giulianese rispecchiano la trazione gastronomica ciociara abbiamo quindi: minestre di pane con fagioli o con verdure; ravioli al sugo con ripieno di ricotta, zucchero e cannella; polenta con le spuntature; salsicce con carne di maiale aromatizzata con buccia d'arancia, "pitartara"(coriandolo) e peperoncino; capra al sugo; pecora alla brace; formaggio pecorino, cicoria dei campi ripassata con aglio e peperoncino e come dolci: ciambelle di magro, ciambelle scottolate, paste all’anice, ‘mbriachelle e nel periodo pasquale la pigna e i "ciullacchi" (sorta di bambola realizzata con l'impasto delle ciambelle di magro e donata ai bambini).